Il modulo quesiti non è più disponibile: quesiti e risposte, se ritenuti di interesse comune, saranno pubblicati in questa pagina.

Risposte pubblicate

Dove è possibile recuperare il DPP, Documento preliminare alla progettazione?

Il DPP corrisponde all’allegato Documentazione tecnica denominato: “Documento di Indirizzo alla Progettazione”

Quali soni i confini dell’area di progetto?

L’area in oggetto corrisponde all’area grigia indicata con la lettera F del file: Planimetria generale dell’intervento.

Esistono cartografie relative all’area di progetto?

Le cartografie sono inserite tra gli allegati messi a disposizione

Esiste una documentazione fotografica dell’area di progetto?

viste le estese dimensioni dell’area oggetto di concorso risulta impossibile documentare fotograficamente tutti i dettagli. Si rimanda ai geoportali. Per citarne alcuni: Geoportale nazionale del Ministero dell’Ambiente, al Geoportale della Regione Piemonte, al SIT cartografico della Città Metropolitana di Torino, al sito istituzionale del Comune, al servizio WEB GIS dell’Arpa Piemonte, al Geoportale della Regione Piemonte, ecc..

Dove reperire le quote altimetriche dell’area?

Le quote sono indicate nel DWG documentazione tecnica: Planimetria generale dell’area di intervento

Esistono sezioni dell’area di progetto?

Non esistono sezioni dell’area di intervento.

Dove è previsto l’inserimento del complesso destinato a fattoria didattica?

Si richiede ai progettisti di inserire la fattoria didattica nella posizione più idonea e funzionale al progetto di fruizione dell’area previsto nel Masterplan, sempre nel rispetto della normativa e dei vincoli e paesaggistici e geologici presenti sull’area

Vi sono riferimenti progettuali inerenti al progetto della fattoria didattica?

Non vi sono riferimenti progettuali

Esistono vincoli paesaggistici nell’area di progetto?

I vincoli sull’area sono i seguenti.

  • D.L.gs. 22.01.2004 n. 42    Art. 142 comma 1 lett. c);
  • Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (PSFF);
  • Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico (PAI), di cui il PSFF è parte integrante;
  • “Piano d'area del sistema delle aree protette del Po”: in particolare l'Ente Parco del Po ha adottato il “Piano d'area stralcio del Sangone”;
  • PPR REGIONE PIEMONTE - Piano Paesaggistico Regionale D.C.R. n.233-35836 del 3/10/2017, Ambito 36. Torinese - Decreto del Presidente della Giunta regionale 22 marzo 2019 , n. 4/R.
  • Regolamento regionale recante: “Attuazione del Piano paesaggistico regionale del Piemonte (PPR), ai sensi dell’articolo 8 bis comma 7 della legge regionale 5 dicembre 1977 n. 56 (Tutela e uso del suolo) e dell’articolo 46, comma 10, delle norme di attuazione del PPR.”.
  • Delibera di consiglio comunale del 27/04/1998 n. 22 in cui l’Amministrazione Comunale ha approvato il Progetto Guida per l’area F (con valore di indirizzo);
  • Deliberazione di Consiglio Comunale n. 35 del 27/06/2016 in cui è stato approvato il progetto definitivo della 4^ variante strutturale al Piano Regolatore Vigente ai sensi dell'art. 15 della L.R. 56/77 - Approfondimento geologico, sull’area in esame.

Vi sono delle preferenze circa i materiali da utilizzare per il progetto?

All’interno del “Documento di Indirizzo alla Progettazione” –  è indicato che

 “saranno da prediligere manufatti e strutture leggere capaci di comprendere l'identità dei luoghi; sarà quindi compito dei partecipanti leggere e interpretare in questa chiave gli spazi e, eventualmente, proporre in piena libertà programmi funzionali diversi da quelli che emergono dalle problematiche sopra descritte.

Inoltre, le NTA del PRGC Vigente, all’art. 51 indicano:

Art. 51 - Norme per l’attuazione degli interventi nelle aree RA1, RA3, F, AA.

  1. In assenza delIa progettazione e regolamentazione specifica riguardante i caratteri architettonici degli edifici e in assenza di maggiori e più specifiche precisazioni negli strumenti urbanistici esecutivi gli interventi all’interno delle aree normative RA1, RA3, AA ed F gli interventi edilizi relativi agli edifici e ai manufatti pertinenziali devono osservare le caratteristiche di cui ai seguenti punti.

Finiture esterne

  • Le pareti di facciata saranno in mattoni a vista di colore tradizionale o ad intonaco tradizionale rustico frattazzato fine o con finitura a civile, tinteggiato a tinta tradizionale con le colorazioni delle terre, accettate ad insindacabile parere della Commissione Edilizia.
  • Non sono ammessi rivestimenti di alcun genere ad eccezione della eventuale zoccolatura in pietra che sarà a spacco o alla martellina in elementi regolarmente squadrati, tutti di altezza pari a quella della zoccolatura.
  • Ove esistente, è fatto divieto di impoverire l’apparato decorativo (pantalere, cornicioni, modiglioni lesene, portali ecc.). Gli elementi architettonici esistenti caratterizzanti le tipologie tradizionali o lo specifico oggetto d’intervento dovranno essere lasciati in vista, mantenuti, restaurati o ripristinati.
  • Le ringhiere dei balconi saranno in legno o ferro (esclusa la lamiera scatolata) lavorati in foggia

semplice e tradizionale, o in fusione di ghisa.

Aperture

  • Nelle ricostruzioni e negli ampliamenti le aperture devono essere distribuite e conformate, in altezza e in larghezza, secondo le dimensioni, le scansioni ed i rapporti mediamente corrispondenti a quelli degli edifici tipici circostanti.
  • Le aperture devono avere tendenzialmente forma verticale allungata, sono comunque sempre vietate le finestrature a nastro o zoppe.
  • I davanzali e le soglie saranno in pietra naturale a spacco, martellinata o fiammata di congruo spessore, con esclusione di decorazioni (cornici, copertine ecc.) e di rivestimenti in marmo e in materiali lucidi.
  • I serramenti saranno in legno verniciato con oscuramenti esterni (ante, gelosie) in legno verniciato, inoltre serramenti di ferro preverniciato a fuoco o di alluminio colorato con esclusione dell’anodizzazione. Si raccomanda di non utilizzare vernici poliuretaniche trasparenti sui serramenti in legno.
  • I serramenti delle autorimesse dovranno essere di norma in legno o eventualmente in ferro verniciato.
  • Le finestre al piano terreno potranno avere inferriate in elementi di ferro semplici, o in fusione di ghisa.
  • E’ vietato l’uso delle tapparelle avvolgibili.

Coperture.

  • Le coperture degli edifici dovranno essere a semplici falde, con inclinazione media analoga a quella degli edifici esistenti, le sporgenze delle falde dovranno avere orditura in legno. Non sono ammessi cornicioni in calcestruzzo anche se intonacati.
  • Non è ammessa la costruzione di balconi o terrazze nelle falde del tetto degli edifici.
  • Gli abbaini dovranno avere copertura in coppi o in lamiera zincata verniciata, color rame ossidato, con eventuali gambali in ghisa. Ai fini dell’aeroilluminazione dei locali sottotetto di cui all’art. 52, è consentita la costruzione di aperture a raso delle falde del tetto con dimensione massima di 1,5 mq.
  • Il manto di copertura delle pensiline e delle tettoie dovrà essere in coppi di colore del cotto naturale o in legno.
  • Le pensiline e le tettoie dovranno avere struttura della copertura in ferro o legno.
  • I bassi fabbricati dovranno avere tetto a falde e copertura in coppi colore del cotto naturale o in legno.
  • Le gronde e i pluviali saranno in rame o in lamiera zincata verniciata, previo trattamento, con eventuali gambali in ghisa.
  • Le copertine saranno in pietra, in lamiera di rame o in ferro preverniciato.
  •  I camini saranno in pietra, in muratura grezza a vista o eventualmente intonacata con lastre di copertura in pietra o in coppi con esclusione di manufatti prefabbricati in calcestruzzo.
  • Dovranno essere mantenuti i cornicioni antichi e i passafuori in legno esistenti.

Recinzioni di edifici.

  • Le recinzioni a giorno saranno in elementi di ferro semplici su eventuale zoccolo con altezza massima di m. 0,80 più eventuale siepe.
  • Le recinzioni non a giorno saranno in mattoni a vista o eventualmente intonacati con eventuale mantenimento e ripristino dei muri di cinta in mattoni esistenti.

Sistemazioni esterne.

  • Oltre che con manto vegetale, le sistemazioni con pavimentazione dei cortili e delle strade private devono essere realizzate in ghiaia, in pietra (acciottolato, selciati, ecc.) o in blocchetti autobloccanti di colore adeguato all’ambiente.
  • Oltre a quanto sopra si richiama quanto previsto dal progetto guida del parco del Sangone, approvato con delibera di C.C. n. 22 del 27.11.1998, in particolare per manufatti precari (chioschi), capanni per orti urbani e recinzioni, ecc.
  • In linea generale, gli interventi devono essere effettuati con caratteristiche dei materiali ed elementi decorativi esterni congruenti con quelli degli edifici di tipologia tradizionale ed in particolare con quelli degli edifici di valore storico-artistico e/o ambientale o documentario.
  • E’ ammesso l’impiego di materiali diversi da quelli indicati, per quanto ciò risulti alla C.I.E. esteticamente accettabile, nei seguenti casi:
    • Negli edifici recenti esistenti (tipologia condominiale o ville);
    • In aree F ed AA nelle attrezzature tecniche di supporto all’attività agricola quali serre, silos, vasche, ecc., il cui aspetto è dettagliatamente determinato dalla tipologia dell’impianto. I fabbricati strettamente connessi con la produzione (stalle, fienili, officine, ecc.) che per esigenze funzionali non possono essere ricondotti all’immagine tradizionale dei fabbricati rurali dovranno essere comunque adottati accorgimenti tali da renderne comparabile l’aspetto con il decoro dell’ambiente rurale.
    • Negli edifici produttivi inclusi nelle aree RA, F, AA e negli impianti tecnologici (edifici A.A.M., ecc.).
    • Negli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione, ove la porzione di fabbricato non oggetto di intervento sia notevolmente prevalente su quella oggetto di intervento.
    • Nel caso di proposte progettuali di notevole valore architettonico, su parere della C.I.E.

Gli orti urbani menzionati nel bando sono attualmente in uso?

Si, gli orti urbani sono attualmente in uso

Vi è attualmente la presenza di un impianto di illuminazione nell’area di progetto?

L’area in oggetto non è illuminata

Vi sono nell’area del Parco ambienti che ospitano servizi igienici?

Allo stato attuale dell’area non vi sono servizi igienici.

È previsto l’inserimento di luoghi di ristoro, bar, chioschi?

All’interno del “Documento di Indirizzo alla Progettazione” -  per quanto concerna la fruibilità dei luoghi - si chiede di ripensare in maniera organica a:

(…omissis…)

L’integrazione all'interno dell'area oggetto di intervento di nuove funzioni dedicate al tempo libero (espositive, sportive, ludiche, di aggregazione e di spettacolo, ecc.) nonché di funzioni didattiche rivolte all'educazione ambientale.

Strutture per la sosta, per il rifornimento, riposo e accoglienza. A tale proposito, saranno da prediligere manufatti e strutture leggere capaci di comprendere l'identità dei luoghi; sarà quindi compito dei partecipanti leggere e interpretare in questa chiave gli spazi ed, eventualmente, proporre in piena libertà programmi funzionali diversi da quelli che emergono dalle problematiche sopra descritte

(omissis).

L’inserimento di quanto indicato nel quesito, se opportunamente giustificato ed integrato nel progetto di Masterplan, è possibile.